Cittadella e Venezia, il sogno è finito

Semifinale di ritorno play off serie B. Cittadella e Venezia non riescono a battere rispettivamente Frosinone e Palermo e vedono svanire il sogno della serie A. Le due venete escono comunque a testa altissima dal doppio confronto con le più quotate avversarie.

FROSINONE-CITTADELLA 1-1

Venturato sceglie il consueto 4-3-1-2, con Strizzolo al fianco di Vido in attacco e Lora esterno di centrocampo. Longo replica con il 4-4-2. Parte con il piglio deciso il Cittadella e già al 2′ una gran bordata dalla distanza di Salvi fa venire i brividi al portiere ciociaro Vigorito. I granata controllano con efficacia i tentativi del Frosinone e al 29′ creano una seconda grande chance: Bartolomei crossa splendidamente da destra, ma Strizzolo, in spaccata arriva in ritardo sul pallone a distanza ravvicinata. Il primo vero sussulto frusinate arrivare al 31′ quando una punizione di Ciano da venticinque metri, complice una leggera deviazione, costringe Alfonso ad allungarsi e a mettere in angolo. Il Frosinone cresce e al 39′, su gran tiro di Gori, ancora Alfonso vola e devia la sfera in corner. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. A inizio ripresa, al 47′, il Frosinone passa in vantaggio: Soddimo crossa basso da sinistra, con un rimpallo il pallone arriva a Gori il quale, con il destro e grazie alla deviazione di Lora, insacca. I granata reagiscono subito e al 51′ Lora, in una selva di gambe, anticipa tutti e conclude da due passi, ma Vigorito si esalta e respinge. Venturato prova a correre ai riparti e toglie prima Strizzolo, sostituito da Kouame (in foto), e poi Lora, sostituito da Chiaretti. Il brasiliano crea scompiglio in area ciociara e Longo decide di gettare nella mischia il più fisico Kone in luogo di Soddimo. Verso la mezz’ora, Venturato si gioca anche la carta Arrighini, subentrato a Schenetti, e il Cittadella reclama un rigore per un contatto in area tra Gori e Chiaretti, che l’arbitro Nasca non sanziona, decidendo invece per il giallo al granata per simulazione. E’ il preludio al pareggio cittadellese che arriva puntuale al 75′: Bartolomei batte una punizione in mezzo all’area, il pallone giunge a Chiaretti che conclude dalla distanza, la sfera viene deviata sui piedi di Kouame che, in posizione regolare, insacca con un preciso diagonale. Il Cittadella adesso ci crede e attacca a testa bassa. Al minuto 89′ Vido gioca un gran pallone in area ciociara e serve Kouame il quale, però, tergiversa, e viene fermato dai difensori laziali. Nel recupero di quattro minuti, Varnier blocca fallosamente il neo entrato Citro e viene espulso per doppia ammonizione. La partita finisce qui: 1-1 tra Frosinone e Cittadella, come all’andata al Tombolato, e per i granata si spegne il sogno della serie A. Il tecnico del Cittadella Roberto Venturato esprime tutta la propria delusione nel dopo partita. “La squadra ha fatto un campionato straordinario. Un po’ di rammarico per i tanti punti buttati via mi rimane, ma oggi c’è solo da applaudire. Stasera abbiamo preso un gol balordo, poi c’era anche un rigore per noi. Abbiamo provato a vincere fino alla fine, ma il Frosinone è riuscito ad essere accorto, e poi ha esperienza. Noi dal punto di vista fisico e psicologico stavamo veramente bene, per questo ci dispiace uscire in questo momento. Potevamo giocarci con grande impeto la finale”.

PALERMO-VENEZIA 1-0

L’inizio per il Venezia è da doccia fredda: al 5′, infatti, il Palermo è già in vantaggio. Il tiro da fuori di Rispoli diventa un assist involontario per Trajkovski, Domizzi anticipa tutti, il portiere Audero respinge, ma il pallone sbatte di nuovo sui piedi di Domizzi e termina in rete. Il Venezia non ci sta e nel primo tempo impegna Pomini, portiere siciliano, in successione con Pinato, MUrawski e Bruscagin. Prima del riposo, il Palermo si rifa vivo con Rispoli, che colpisce l’esterno della rete su invenzione di Coronado. Il primo tempo si chiude con il Palermo avanti di una rete. Anche nella ripresa, Pomini ha il suo bel daffare: prima dice no al colpo di testa di Modolo e poi neutralizza un tiro centrale e potente di Stulac. Gioca solo il Venezia e al 64′ Pomini si esalta, ribattendo con i piedi un colpo di testa insidiosissimo di Geijo. I lagunari insistono e Pomini respinge a mano aperta un altro tentativo di Geijo. All’85’ il Venezia rimane in dieci per il rosso diretto sventolato dall’arbitro Aureliano a Pinato, reo di un’entrata dura da tergo su Jajalo. All’89’ il Palermo ottiene un rigore per fallo di Domizzi su La Gumina: lo stesso attaccante rosanero calcia dagli undici metri, ma Audero para. Finisce 1-0 per il Palermo e per il Venezia, neo promosso in B, è comunque una stagione da incorniciare. Nel dopo partita, il tecnico del Venezia Filippo Inzaghi, espulso durante il match, commenta: “Ai miei giocatori vanno solo complimenti, perché hanno fatto qualcosa d’incredibile. Purtroppo siamo andati sotto subito e poi il Palermo ha fatto prevalere la sua fisicità. Falzerano ha avuto un problema al polpaccio e ho preferito non rischiarlo da subito. Ringrazio comunque il pubblico del Barbera per l’applauso finale alla mia squadra”. Il tecnico è ormai in procinto di cominciare la propria avventura sulla panchina del Bologna, mentre a Venezia potrebbe arrivare il tecnico fresco campione d’Italia con l’Inter Primavera Stefano Vecchi.