Caso Modena, a fallire non è una società ma il sistema calcio

Siamo ai titoli di coda. Il Modena è ufficialmente radiato dal calcio professionistico, escluso da un campionato che, in realtà, non ha mai disputato se non per un paio di apparizioni. E adesso cosa succederà? La Lega ha una bella gatta da pelare, tanto veloce è stata la radiazione della società emiliana che ci si domanda: è già pronto un piano b?

La risposta non è data a sapersi, quello che si sa è che tutte le società che hanno acquisito punti contro il Modena si trovano oggi un decurtamento in graduatoria con la classifica stravolta, specialmente nelle posizioni di testa.

Ne abbiamo parlato ampiamente nella trasmissione andata in onda lunedì 6 novembre, ma ci sono ancora molti dettagli da definire. Innanzitutto chi non ha ancora incontrato il Modena riposerà? Sarebbe paradossale trovarsi con due formazioni ogni domenica ai box. Sembra quasi certo che nel girone di ritorno il calendario verrà ridisegnato accoppiando tutti gli organici ed eliminando la sosta, ma basterà questo per non incappare in un torneo non proprio regolare? Di domande ce ne sono tante oggi, le risposte invece sono poche e vaghe. Quello che è certo è che, se si fossero fatti adeguati controlli prima dell’inizio di stagione, oggi probabilmente non staremmo a commentare una triste pagina di sport.

A Modena i tifosi stanno versando fiumi di lacrime e come se non bastasse sono costretti a subire le dichiarazioni del proprio Presidente, Aldo Taddeo, intenzionato a proseguire la propria corsa al timone della società. E’ bene ricordare che il Modena non è fallito e per assurdo, se dovesse trovare un accordo per spalmare i propri debiti, potrebbe iscriversi al prossimo campionato di competenza. Ci sono, però, due precisazioni da fare in merito.

La prima riguarda il monte debitorio della società, circa 5,5 milioni di euro tra stipendi non pagati, tasse, fornitori da saldare e debito con il comune di circa 170 mila euro. E’ bene ricordare che il Vicenza è riuscito a superare l’ostacolo debiti su un importo molto più elevato, probabilmente con l’aiuto di qualche professionista  ci può riuscire anche Aldo Taddeo, l’esperienza di Varese però non tranquillizza i tifosi, anzi.

La seconda questione riguarda il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, già in rotta con la precedente gestione e intenzionato a proseguire con la propria “battaglia” per acquisire il titolo sportivo e, successivamente, decidere a chi affidarlo cercando qualche imprenditore locale con disponibilità economica e un progetto serio, insomma uno con il profilo come Carmelo Salerno tanto per fare nome e cognome. 

Quello che rimane di tutta questa triste vicenda sono 105 anni di storia irrisa, denigrata e disintegrata da un sistema che scricchiola creando delle crepe nel movimento calcistico in cui chiunque può inciampare, visto quanto accaduto, c’è da interrogarsi sull’organo che vigila e verifica la struttura economica dei club per evitare che si ripetano altri casi come Modena, Pisa, Latina e Parma solo per citarne alcuni.