Gravina punta a un modello di FIGC che diventi un laboratorio, speriamo non assomigli all’attuale serie C

Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, è il primo dei tre candidati al ruolo di presidente della FIGC a prendere la parola durante l’Assemblea Federale. Il dirigente rimarca la propria esperienza e lancia un messaggio che lui vuole sia chiaro, creare un “Laboratorio Italia”.

Rimangono molte perplessità, però, dopo una stagione costellata da fallimenti, radiazioni, società sull’orlo del baratro e una formula che non convince. La nuova Serie C fa acqua da tutte le parti, controlli poco severi, regola dei giovani che incide su qualità della competizione e una pianificazione dei play off che complica la gestione di una già difficile annata. Viene allora da chiedersi se il candidato giusto per guidare la massima istituzione calcistica nazionale, la FIGC, sia proprio tra la rosa dei “duellanti”.

Queste le parole di Gabriele Gravina: “Mi presento con il cuore e l’entusiasmo di chi vuole mettersi a disposizione della mia seconda famiglia, quella federale” – riporta a TuttoMercatoWeb – “Il nostro calcio non lo puoi rinnegare, né oltraggiare, lo devi solo onorare. Caro Cosimo (Sibilia, ndr), hai detto che faccio parte da 30 anni di questo carrozzone. Sì, lo confesso: da 30 anni sono al servizio del nostro calcio. Da imprenditore che ha investito in un miracolo sportivo (il Castel di Sangro, ndr), da dirigente di lega convinto fautore delle innovazioni del laboratorio che si chiama Serie C, da dirigente federale senza cedere a sotterfugi e spartizioni. In un Paese in cui speriamo che prevalga il merito, 30 anni di esperienza non sono un limite, ma un requisito necessario. Quello che per qualcuno è esercizio di potere per me è un servizio. L’assemblea è il momento più alto in cui riunirsi. Ho voluto puntare su due asset fondamentale: patrimonio giovanile e infrastrutturale. Per favorire quello che io chiamo laboratorio Italia. Abbiamo alcune idee, su queste avrei voluto confrontarmi, far sì che ci fosse una apertura completa, totale, anche di confronto, di contrapposizione. All’interno della mia piattaforma programmatica non troverete tabù, sbarramenti. È a vostra disposizione, ci siamo attardati purtroppo a parlare solo di convergenze, voti ed equilibri”.